Coronavirus ed alimenti. L’EFSA: attualmente nessuna prova di trasmissione mediante i cibi. L’FDA americana: illegali presunti prodotti anti-Covid19

“Le esperienze fatte con precedenti focolai epidemici riconducibili ai coronavirus, come il coronavirus della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV) e il coronavirus della sindrome respiratoria mediorientale (MERS-CoV), evidenziano che non si è verificata trasmissione tramite il consumo di cibi. Al momento non ci sono prove che il coronavirus sia diverso in nessun modo”.

In questo modo commenta Marta Hugas, direttore scientifico dell’EFSA (The European Food Safety Authority, dicasi l’Ente europeo per la Sicurezza Alimentare).

La massima autorità in tema di sicurezza alimentare a livello europeo specifica che, a differenza di quanto avvenuto in Cina dove la fonte iniziale della diffusione del virus sono stati gli animali, in Europa il principale mezzo è dato dalle goccioline respiratorie che le persone emanano quando starnutiscono o tossiscono.

Cosa accade invece oltreoceano?

Diverse aziende americane, cavalcando l’onda del repentino contagio e della paura dei cittadini, stanno immettendo sul mercato fraudolenti prodotti spacciati come “anti-Coronavirus”.

Si tratterebbe di farmaci a tutti gli effetti immessi sul mercato senza la preventiva approvazione da parte delle competenti autorità.

Sono intervenute a questo punto la U.S. Food and Drug Administration (FDA), l’ente americano corrispondente all’EFSA europea, e la Federal Trade Commission (FTC), con delle lettere di ammonimento nei confronti delle aziende che immettono tali prodotti sul mercato.

“What we don’t need in this situation are companies preying on consumers by promoting products with fraudulent prevention and treatment claims. These warning letters are just the first step. We’re prepared to take enforcement actions against companies that continue to market this type of scam.”

Con queste parole parla il presidente della FTC, Joe Simons, sottolineando che “ciò di cui non abbiamo bisogno in questa situazione sono aziende che fanno leva sui consumatori con la promozione di prodotti fraudolenti di prevenzione e trattamento. Le lettere di ammonimento sono solo un primo passo. Siamo preparati ad attivare misure maggiori contro tali compagnie.

Infine, riporto i link alle fonti dirette, nonchè ai siti istituzionali da cui è stato tratto questo articolo: